lunedì 20 gennaio 2014

RICONGIUNGIMENTO: COSI' NON VA!

Di seguito il documento dell'Od G Toscano sul ricongiungimento alla cui elaborazione ho convintamente partecipato: 'rincogiungere' senza garantire una soglia di reddito minimo (in quello approvato dal CNOG bastano circa 350 E al mese per diventare professionisti) almeno congruente con la logica dell'equo compenso,  non solo è contraddittorio, ma anche pericoloso.

DG

 Ricongiungimento: documento del Consiglio di Odg Toscana“Il Cnog riveda la delibera e ascolti la Consulta degli Ordini Regionali”

In merito al tema del ricongiungimento, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana, nella seduta dello scorso 17 gennaio, ha approvato il seguente documento:

“Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana giudica negativamente la nuova delibera sul ricongiungimento approvata, dal consiglio nazionale dell’Ordine, il 18 dicembre 2013. Una delibera che non risponde all’esigenza, ripetutamente sollevata dal Consiglio toscano, di permettere un passaggio al professionismo di migliaia di precari sottopagati che lavorano a tempo pieno negli organi di informazione. Il provvedimento adottato dal Consiglio Nazionale finisce invece per agevolare una transizione indistinta all’elenco dei professionisti che viene estesa anche a chi svolge solo in maniera occasionale il lavoro giornalistico. Un provvedimento, quello approvato dal Cnog, non solo confuso, ma anche in aperto contrasto con la legge che gli Ordini regionali sono tenuti ad osservare.

Il Consiglio toscano, che condivide nella sostanza i rilievi formulati da altri Consigli regionali, invita il Consiglio Nazionale a rivedere la propria delibera tenendo conto dei rilievi formulati dalla consulta dei presidenti degli Ordini regionali dell’ottobre scorso, sollecita il Consiglio Nazionale ad approvare al più presto una proposta di riforma della legge professionale, che rimuova le norme ormai obsolete, a oltre 50 anni dall’approvazione, della legge 69 e ad esercitare una forte e coerente pressione in tal senso su Governo e Parlamento.

Riguardo al ricongiungimento, il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, che ha responsabilmente atteso per mesi l’emanazione di un provvedimento adeguato alla gravità della situazione e teso a dare una risposta coerente alle giuste rivendicazioni dei precari, ha deliberato all’unanimità e alla presenza di tutti i suoi consiglieri, di applicare la delibera del consiglio nazionale  del 18 dicembre 2013 solo nelle parti in cui non confliggono con lo spirito e la lettera della legge istitutiva dell’Ordine”.

lunedì 13 gennaio 2014

EQUO COMPENSO II: COMBRICCOLE CLAN E SOLILOQUI

Leggo le cifre del tariffario CLAN sull'equo compenso, e dico: giustissime! Mi paiono frutto di una proposta assolutamente condivisibile.  A partire dai principi da cui derivano.
Poi mi chiedo: ma la CLAN è dentro FNSI? E come mai allora al tavolo con OdG, FNSI approva un proposta che non sta bene alCLAN?  E perché prima di approvarla non sente il bisogno di avvertire  CLAN? E perché a quel tavolo  CLAN non c'era? E' dentro o fuori dal sindacato? E' rappresentata o meno da questo?
Mi hanno insegnato che quando una vicenda tocca qualcuno in particolare, prima di decidere al posto suo è bene prenderne in considerazione le ragioni. A meno che non le si ritenga poco calzanti. Non credo sia questo il caso. Io almeno lo avrei fatto di buon grado. Anche solo per dire; no grazie!

E poi mi chiedo (anche), avendo fatto due conti e non trovando discrepanze così madornali tra la proposta OdG-FNSI (i cui termini sono al netto) e quella CLAN (che parla di lordo): come mai, invece della richiesta di una correzione, si è scatenata una ridda di polemiche veementi ed al limite della decenza, con offese personali e grida di vendetta, al cospetto di editori ben lieti di assistere a tale inaspettato (...) spettacolo?
Non è che  sotto la cenere dell'EC covi una brace molto ardente? In effetti ho come il sospetto che questa brace serva a cuocere interessi diversi rispetto a quelli della stragrande maggioranza dei colleghi 'autonomi'.
Perché se è vero, come ha detto l'ottima collega Bonfanti ai recenti stati generali di Firenze, che chi lavora quotidianamente 8/10 ore  a partita iva per lo stesso editore  non è un free lance ma un dipendente sfigato, il compito del sindacato dovrebbe esser quello di lottare per la regolarizzazione di queste posizioni sempre più frequenti e sempre più insopportabili.


Dato che questo non viene fatto  come è evidente a tutti -o in attesa che si faccia, è la stessa cosa- l'importante, a mio modesto avviso, è  arrivare a qualcosa che in tempi rapidi dia certezze in termini di diritti e di salario a chi oggi pena per 3 euri al pezzo.
Fatta salva la considerazione che chi lavora a queste cifre è esso stesso, alla lunga (alle condizioni attuali del mercato, diciamo dopo un paio di mesi, tre al massimo,  di 'fisiologico' sfruttamento professionale, laddove il fisiologico è una concessione ai realisti che mi contestano di aver idee 'sanculotte') complice dello sfruttamento e dunque artefice della propria e dell'altrui rovina.
Principio del resto già sancito nella benemerita Carta di Firenze (toh, proprio quella che non piace poi tanto a tanti ruoli apicali di FNSI...).
Anche perchè qualcuno mi dovrebbe spiegare questo:  se le cifre uscite dalla commissione congiunta FNSI-OdG sono 'scandalose' come si può far finta di nulla rispetto al perseverarsi di una siffatta situazione.

Dunque il monito è: trovate/troviamo un accordo. Altrimenti, tra i due litiganti (o meglio tre Clan-FNSI-OdG) a godere saranno sempre e solo gli editori. Ma soprattutto CLAN trovi il modo di aprlare alla sua combriccola (FNSI) -termine affettuoso e non sarcastico...- per evitare di scadere in soliloqui. pPericolosi per tutti.

DG

NOTE ILLUSTRATIVE DELLA PROPOSTA
PER LA DETERMINAZIONE DELL'EQUO COMPENSO
DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO
(ex Legge 233/2012)

elaborata della
Commissione Nazionale Lavoro Autonomo – Fnsi

Individuazione dell'equo compenso e del costo del lavoro

nota del 7 gennaio 2014 (aggiornata il 12 gennaio)


PREMESSA

Questa nota illustrativa punta a meglio chiarire alcuni degli aspetti fondanti della proposta“per la determinazione dell'equo compenso del lavoro giornalistico autonomo (ex Legge 233/2012)” elaborata dalla Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi, e formalizzata dalla Fnsi alla “Commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro giornalistico”, istituita presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

La nota è intesa quale materiale di documentazione per le valutazioni della “Commissione per la valutazione dell'equo compenso”, e può venir integrata da ulteriori elementi informativi e d'approfondimento.

Per quanto qui non specificato si rimanda al testo della proposta già presentata e agli atti.


TEMPI DI LAVORO CONCORDATO, NON RIGAGGI

Primo concetto fondante della proposta già presentata è il calcolo dell'equo compenso (come previsto dalla legge 233/2012) informa proporzionale e “in coerenza” alla retribuzione (nel senso del costo aziendale lordo) del dipendente, avendo come riferimenti i diversi contratti collettivi applicabili (Fieg, Aeranti-Corallo, Uspi) e i diversi livelli d'inquadramento previsti, ove applicabili (p.es: redattore con meno o più di di 30 mesi d'anzianità professionale, inviato, etc.)

Secondo aspetto fondante è la retribuzione non in base ai rigaggi del pubblicato, ma al tempo di lavoro necessario a realizzare il prodotto informativo. Infatti dietro a una notizia o un lancio d'agenzia di 20 righe vi possono essere anche 2 giorni di lavoro e ricerca, e dietro a un testo di 4000 o più battute una semplice rielaborazione di testi già strutturati e disponibili (p. es. comunicati stampa e lanci d'agenzie) che possono richiedere solo un paio d'ore d'impegno.

Terzo concetto fondante è la salvaguardia della contrattazione tra le parti (datore e giornalista) riguardo il tempo di lavoro concordemente ritenuto necessario per l'adempimento di uno o più incarichi. Tempo che va retribuito con compensi mai inferiori al corrispondente tabellario retributivo lordo del dipendente, a seconda del contratto collettivo di riferimento applicabile.


LA RATIO DELLA PROPOSTA

La ratio della proposta è di non legittimare disparità di retribuzione tra lavoratori, penalizzando gli autonomi con retribuzioni largamente inferiori a quelle dei dipendenti (oggi sono dalle 5 alle 7 volte inferiori, secondo i dati ufficiali della ricerca 2012 “Il Paese dei giornalisti”, di Lsdi.

Secondo la proposta un autonomo può venir anche utilizzato per 1 solo giorno in un mese, ma per quella giornata di lavoro non può venir pagato meno (al lordo) della corrispondente retribuzione lorda (aziendale) di un dipendente. Così che, in linea teorica, se lavora per un intero anno, anche per testate diverse, può percepire dal complesso delle sue collaborazioni almeno la stessa retribuzione lorda annuale (aziendale) di un dipendente, ai sensi dei rispettivi contratti collettivi.

Il riferimento al costo aziendale è per permettere di ricomprendere nella retribuzione dell'autonomo tutte le spese dirette coperte dal datore per il dipendente (13a, 14a, Tfr, contributi del datore, etc...), che nel caso dell'autonomo (volendo garantirne la parità di reddito) sono invece a suo carico.

Il potersi riferire ai differenti parametri retributivi e ai diversi livelli d'inquadramento dei contratti collettivi stipulati con la Fnsi (Fieg, Aeranti-Corallo, Uspi), e la contrattazione diretta tra le parti del tempo di lavoro ritenuto necessario per l'incarico, permettono di far meglio aderire il compenso sia alla realtà effettiva e all'importanza dell'incarico che alle diverse tipologie di testate.

Infine si semplifica così l'applicazione dell'equo compenso, non essendo necessario considerare tabelle articolate in notizie, articoli,servizi video-audio, ma solo il fattore tempo di lavoro concordato, ela corrispondente retribuzione lorda ai sensi del contratti per il dipendente.


I COSTI DELL'EQUO COMPENSO SECONDO LA PROPOSTA DELLA CLAN FNSI

Malgrado l'assenza di indicazione di importi nella proposta d'attuazione Clan-Fnsi, questi (essendo riferiti ai contratti collettivi vigenti) non sono indefiniti. E non possono essere ritenuti “troppo onerosi” o “insostenibili” per le aziende.

Pertanto, a scopo conoscitivo, si traducono di seguito gli importi derivanti dalla proposta Clan-Fnsi, sulla base dei tabellari contrattuali (calcolati al costo lordo aziendale). Fermo restando che questi non costituiscono un tariffario, ma i parametri minimi contrattuali di riferimento per la retribuzione di un autonomo, ai sensi della proposta d'attuazione della Clan-Fnsi.

Si rammenta inoltre che la proposta Clan-Fnsi non prevede il parametro della retribuzione oraria, ma un minimo di una o di mezza giornata di lavoro, e quindi il costo orario viene qui indicato solo a fini teorici, per agevolare possibili calcoli di raffronto del costo del lavoro.

Questi i costi lordi aziendali per le categorie più tipiche riferite ai contratti collettivi di lavoro giornalistico, e i parametri da essi calcolati secondo la proposta Clan-Fnsi

Le cifre indicate sono semplificate e indicative, e vanno integrate come indicato nella nota (*)


CONTRATTO FIEG FNSI:

Redattore con meno di 30 mesi di anzianità professionale:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: €38.074,37 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 122,03 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 61,01 *
- costo orario (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 20,34 *

Redattore ordinario con più di 30 mesi di anzianità professionale:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 48.882,19 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 156.67 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 78,33 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 26,11 *


CONTRATTO AERANTI-CORALLO:

Tele-radiogiornalista radio con meno di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 23.260,78
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 74,55 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 37,27 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 12,43 *

Tele-radiogiornalista radio con più di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 26.116,74 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 83.71 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 41,85 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 13,95 *

Tele-radiogiornalista tv con più di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 33.587,17 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 107.65 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 53,82 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 17,94 *

CONTRATTO USPI:

Nota: in tale caso i parametri di riferimento sono differenti, prevedendo l'accordo USPI orari diversi, e tariffari anche per prestazioni professionali autonome e per cococo. Ci si limita quindi a indicare i costi aziendali annui del dipendente, e il teorico calcolo a giornata secondo la proposta Clan-Fnsi:

Minimi di stipendio:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 22.563,01
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 72,32 *

(*) NOTA INTEGRATIVA: A TUTTI GLI IMPORTI SOPRA INDICATI (intesi come lordi omnicomprensivi, escluse eventuali spese vive concordate, da rimborsare a parte), secondo la proposta Clan-Fnsi va effettuata una maggiorazione forfettaria per ricoprire vari costi di produzione (spese fisse, ammortamenti, contabilità e carichi straordinari di lavoro extra orario tipico contrattuale, etc), che ricadono interamente sul lavoratore autonomo.
Nella proposta tale maggiorazione forfetaria, a titolo d'esempio, è stata indicata nel 20%,tenuto anche conto dei riferimenti contrattuali esistenti di maggiorazioni sul tabellario base).

I COSTI LORDI PER GIORNATA DI LAVORO A EQUO COMPENSO (con maggiorazione forfetaria del 20%) SECONDO LA PROPOSTA CLAN-FNSI, divengono allora:

- FIEG: € 146,43 (-30 mesi) e 188 (+30 mesi) lordi per giornata
- Aeranti-Corallo: € 89,46 (-24mesi), 100,45 (+ 24radio) e 129,18 (+24 mesi tv) lordi per giornata
- USPI: € 86,78 lordi per giornata

Da tali importi lordi minimi di riferimento per l'equo compenso risultano evidenti due cose:


  1. La grande variabilità dei costi del lavoro autonomo così identificati, che si adattano a seconda dei diversi contratti di riferimento e del rispettivo livello d'inquadramento corrispondente
  2. Che, mediamente, si tratta ancora di importi inferiori (e in taluni casi anche largamente) al costo lordo aziendale di un artigiano specializzato. Questi vengono eguagliati o superati solo per i contratti d'area FIEG, ma solo con la maggiorazione forfetaria ipotizzata del 20% per costi fissi di produzione e di lavoro straordinario.

Dati, questi, che fanno escludere ogni ipotesi di supposta “sovraretribuzione” delgiornalista lavoratore autonomo nei termini fin qui indicati, ai sensi della proposta Clan-Fnsi.

NOTA SU ART. 2 CONTRATTO FIEG

Per le retribuzioni dei collaboratori talvolta si fa riferimento al tabellario dell'art. 2 del contratto Fieg. E da questo si può derivare la tariffa minima di € 60,00 lordi a pezzo.
Va però evidenziato che, in questo caso, si tratta di collaboratori inquadrati come dipendenti, con conseguenti altri costi e voci connesse alla retribuzione a carico dell'azienda(contributi e indennità, 13a...), che contribuiscono nel loro complesso a formare altri necessari aspetti dei benefit per il collaboratore ex art. 2 del contratto Fieg.

Il costo aziendale lordo annuo di un art. 2 Fieg per almeno 8 collaborazioni al mese ammonta a ca. € 8.808,27, pari a un costo aziendale mensile lordo di € 734,02. Ilche porterebbe, in coerenza ai parametri di calcolo prima adottati,all'importo di riferimento per la retribuzione di un autonomo,secondo i criteri del costo aziendale lordo, a ca. € 91,75 a pezzo.

Si evidenzia infine che, a fronte di un costo lordo di € 60 a pezzo, ex art. 2 contratto Fieg, la retribuzione netta del collaboratore, detratti i contributi, è oggi pari a ca. €45,12 a pezzo, importo dal quale vanno poi detratte le ritenute Irpef e le addizionali comunali e regionali.


IN ALTERNATIVA AL “TEMPO DI LAVORO”, IL TARIFFARIO ODG 2007

Si sottolinea poi che, secondo la proposta Clan-Fnsi, nel caso di mancato di accordo scritto tra le parti riguardo il “tempo di lavoro concordato”, si adottano per l'equo compenso i parametri del tariffario 2007 dell'Odg, maggiorato dell'inflazione. Ciò per tutelare e dare certezza di riferimenti economici ai colleghi che si trovassero senza lettera d'incarico da far valere in sede di pagamento, o in sede giudiziale (dove il tariffario Odg del 2007 è ancora utilizzabile come riferimento di congruità retributiva).


Si evidenzia infine che, secondo la proposta Clan-Fnsi, le parti (giornalista collaboratore e datore) possono anche decidere pattiziamente di adottare, di volta in volta, i parametri del tariffario Odg del 2007,ma ggiorato dell'inflazione. Resterebbe così salvaguardata da una parte la libertà di contrattazione fra le parti e dall'altra la possibilità di individuare di volta in volta i parametri di retribuzione più adeguati per l'incarico da svolgere.

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QUI, ON LINE, IL TESTO DELLA PROPOSTA CLAN-FNSI PER L'EQUO COMPENSO:
http://www.facebook.com/notes/giornalisti-freelance-httpfreelance20ningcom/proposta-per-la-determinazione-dellequo-compenso-commissione-nazionale-lavoro-au/10151656457904904 


mercoledì 8 gennaio 2014

EQUO COMPENSO: FINALMENTE LE CIFRE (BUONE)

Ho aspettato un paio di giorni per dire la mia sulla vicenda dell'equo compenso, per come è formulata dalla riunione congiunta OdG-FNSI: animi troppo esagitati da una parte e dall'altra, per fare riflessioni serie. Secondo me la commissione ha prodotto un buon lavoro: sono le sole cifre credibili che si possano seriamente rivendicare. Il resto mi paiono vaneggiamenti.
Probabilmente si poteva fare di più per la questione WEB che oggi viene vista come accessoria (atteggiamento decisamente miope) ma che è già per molti il presente, e per tutti il futuro, della professione.
Sta a tutti lavorare perché quei minimi (buoni) non diventino  dei massimi (pessimi). E nei 'tutti' comprendo anche i colleghi che non devono (non devono!) accettare condizioni inferiori per non 'drogare' il mercato.
Grazie dunque al presidente OdG Enzo Iacopino che ha avuto il merito di porre in tempi non sospetti la questione e di aver tenuto duro in questi lunghi mesi.
Bravi a tutti coloro che hanno lavorato alla formulazione del testo, cui va il merito, anche, di aver superato steccati montati ad arte da chi vuol solo dividere in schieramenti, disinteressandosi dei problemi reali della categoria.
Domani saperemo la posizione degli editori. E se il ministero saprà 'mediare'.

ps- un' unica cosa: alla luce di questi minimi rimango ancor più perpelsso del tetto fissato per il ricongiungimento: 350 euro di reddito lordo mensile. Mio chiedo: se un 'equo servizio' deve essere pagato 150 euro netti, come si fa a sostenere che un professionista, sia pur ricongiunto, possa aver scritto solo 2 aricoli al mese? Ai posteri...


DOMENICO GUARINO


Ecco il testo 

PREMESSA INIZIALE E TABELLA DEFINITIVA:

Criteri di applicazione della legge 233/2012
Determinazione dell'equo compenso

Nella determinazione dell'equo compenso, l'Ordine dei Giornalisti ha preso a riferimento l'articolo
36 della Costituzione: 'Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera
e dignitosa'; il vigente contratto di lavoro FNSI FIEG; il tariffario Odg 2007;

A tal fine l'Odg ha ritenuto di assumere anche i valori e le enunciazioni della proposta metodologica
per la determinazione dell'equo  compenso del lavoro giornalistico autonomo, presentata dalla
Commissione nazionale lavoro autonomo della FNSI;

Il parametro di Equo compenso deve essere applicato a tutti i giornalisti non articolo 1: anche ai
giornalisti con  contratti atipici, anomali,  di lavoro  parasubordinato  e subordinato,  qualora sia
prevista una retribuzione ad articolo.

Riferendoci  dunque  ai  parametri  indicati  l'Odg  ha  ritenuto  che  la  determinazione  dell'equo
compenso  debba  essere  in  linea  con  quanto  fissato  dal  contratto  FNSI  FIEG  vigente  per  la
retribuzione degli assunti ex art. 2 e con le indicazioni del tariffario odg 2007, l'ultimo disponibile.
Il parametro di riferimento che verrà utilizzato è di 60 euro lordi per un articolo fino alle tremila
battute.

Di seguito la tabella dei compensi minimi da fissare per dare attuazione alla legge 233 del 2012:

-TABELLA COMPENSI MINIMI GIORNALISTI CARTA STAMPATA (i compensi si intendono al
netto delle spese sostenute preventivamente concordate, da rimborsare eventualmente a piè di lista)



DIFFUSIONE NAZIONALE
articolo (fino a 3000 battute spazi inclusi) - 100 euro
Notizia - 30 euro
Servizio (oltre 3000 battute spazi inclusi) - 150 euro



DIFFUSIONE REGIONALE
ARTICOLO - 60 euro
Notizia - 20 euro
Servizio - 80 euro



DIFFUSIONE LOCALE
ARTICOLO - 40 euro
Notizia - 15 euro
Servizio 60 euro




Inviati in zona di guerra - 150 euro (contrattazione individuale per inchieste in loco)



-TABELLA COMPENSI MINIMI GIORNALISTI RADIOTELEVISIVI (i compensi si intendono
al netto delle spese sostenute preventivamente concordate da rimborsare eventualmente a piè di
lista)

EMITTENTE NAZIONALE
GIORNATA LAVORATIVA 150 euro
SINGOLO SERVIZIO 100 euro

EMITTENTE REGIONALE
GIORNATA LAVORATIVA 80 euro
SINGOLO SERVIZIO 60 euro

EMITTENTE LOCALE
GIORNATA LAVORATIVA 60 euro
SINGOLO SERVIZIO 40



Inviati in zona di guerra - 300 euro (contrattazione individuale per inchieste in loco)

TABELLA COMPENSI MINIMI GIORNALISTI WEB (i compensi si intendono al netto delle
spese sostenute preventivamente concordate, da rimborsare eventualmente a piè di lista)

Articolo 40
Notizia 15
Servizio 60
Video 60
Giornata lavorativa 150



Inviati in zona di guerra - 150 euro (contrattazione individuale per inchieste in loco




TABELLA COMPENSI MINIMI FOTOGIORNALISTI (i compensi si intendono al netto delle
spese sostenute preventivamente concordate, da rimborsare eventualmente a piè di lista). Le foto
devono essere firmate

SERVIZI NAZIONALI (fino a 10 fotografie) 150 euro
SERVIZI REGIONALI - LOCALI - WEB 50 euro

TABELLA COMPENSI MINIMI GIORNALISTI AGENZIE (i compensi si intendono al netto delle
spese sostenute preventivamente concordate da rimborsare eventualmente a piè di lista)

Primo Take o take singolo 20 euro
Take in ribattuta 10 euro

Inviati in zona di guerra
Primo take o take singolo 40
Take successivi 20 euro (contrattazione individuale per inchieste in loco)

NOTA FINALE: Si intende che le cifre dovranno obbligatoriamente essere indicizzate con il
passare del tempo. Il criterio minimo è l'inflazione, ma si raccomandano ulteriori passaggi periodici
della commissione Equo Compenso, come attualmente composta. 

martedì 17 dicembre 2013

BOLLINO BLU PER IL WEB: la proposta

UN 'BOLLINO BLU' PER L'EDITORIA DI QUALITA'

Ecco  la  mia proposta di 'bollino blu'  presentata ai consiglieri nazionali Toscani per una loro valutazione.
Buona lettura


L'idea di un marchio di qualità per l'editoria on line nasce nell'ambito di una riflessione più ampia derivante dall'analisi delle condizioni concrete del mercato editoriale nella sua situazione attuale.

La prima considerazione è che l'informazione giornalistica, per sua stessa natura, si propone come un mercato tendenzialmente di 'alta gamma', che risponde dunque alle logiche dei mercato di qualità: maggiore è la protezione della 'qualità' migliori sono le prospettive di mercato e di conseguenza anche la tutela delle condizioni occupazionali del settore.

La seconda deriva dal primato della rete internet per la diffusione anche delle notizie giornalistiche: rappresenta il futuro, ma anche già il presente della nostra professione: va dunque 'normato' per evitare il rischio, in parte già attuale, di un immiserimento delle proposte e delle condizioni economiche di chi vi lavori.

La terza considerazione deriva dalla constatazione che le questioni deontologiche e quelle contrattuali (di garanzia economica e di diritti) dei giornalisti sono strettamente col-legate: un giornalista non 'indipendente' sotto il profilo del reddito è proporzionalmente meno 'indipendente' sotto quello della professione, e comunque messo nelle condizioni di non poter esercitare a pieno le proprie 'prerogative' (organo di garanzia costituzionale e democratica) e le proprie qualità.

La scommessa sta nel mettere assieme queste tre istanze, promuovendo un marchio di qualità (sulla scorta di quelli che già prosperano nel mercato ad esempio del food and wine, del tursimo, del leisure, del wellness etc etc) che 'indichi' al mercato (lettori) prodotti garantiti dal punto di vista della professionalità giornalistica.

Naturalmente tali prodotti conviveranno con quelli che non avranno la voglia o la possibilità di richiedere il 'bollino' ma saranno in qualche modo 'identificati' e potranno 'spendere' il proprio 'plusvalore' per conquistare quote di mercato, rendendosi identificabili nel mare magnum (sempre più magnum...) della rete.
Vanno considerate infine due cose

  • Di fatto parlare di 'testate web' oggi significa inoltre 'aggredire' tutto il mercato editoriale, in quanto già oggi tutti i media tradizionali hanno almeno una o più 'piattaforme web' direttamente collegate.
  • Attraverso il bollino blu Ordine (e FNSI) raccoglierebbero in senso positivo la sfida del futuro, rilanciando sul terreno della qualità come elemento distintivo di una professione che altrimenti rischia di 'scomparire' essendo 'assediata' da abusivato, lavoro nero, lavoro illegale, commistioni con pubblicità e comunicazione etc etc

In sintesi

Cos'è?
Il 'bollino blu' è un marchio di qualità che identifica quei prodotti editoriali che
  • dimostrino di rispettare i contratti giornalistici
  • dimostrino di attuare le carte deontologiche OdG

A chi si applica?
A tutti i prodotti editoriali diffusi attraverso il web

Chi lo rilascia
OdG e FNSI, o, tramite loro, una Fondazione di cui ordine e sindacato si facciano promotori, con la partecipazione di soggetti pubblici ed associazioni o fondazioni che abbiano a cuore l'informazione indipendente e di qualità

Come viene concesso?
Attraverso la richiesta delle testate interessate che si sottopongono alla verifica delle condizioni



Domenico Guarino

martedì 19 novembre 2013

UN PICCOLO (MA SIGNIFICATIVO) RISULTATO

UN PICCOLO (MA SIGNIFICATIVO...) RISULTATO

Conoscerete tutti la proliferazioni di annunci di (pseudo)lavoro (pseudo)giornalistico che pullulano nelle bacheche dei siti di annunci sul web.
Spesso si tratta di offerte indegne, poco o per nulla rispettose delle professionalità con paghe da fame o senza previsione di corrispettivo economico, totale confusione tra stage, tirocinio, formazione etc etc.
Sapete che su questo mi ero impegnato a lavorare.

Ebbene, nelle scorse settimane una collega mi aveva segnalato di un sito internet fiorentino che, tramite un noto portale di annunci, cercava 'giornalisti giornalisti, redattori a cui affidare la cronaca locale, per uno stage non retribuito della durata di 3 mesi'

Ho prontamente segnalato il caso al consiglio dell'Ordine, il direttore responsabile della testata è stato convocato e ieri l'abbiamo incontrato spiegandogli che quell'annuncio l'Ordine non poteva accettarlo e mettendolo in guardia dal comportarsi, nel suo ruolo di direttore, rispettando la deontologia e le leggi.

Lo stesso direttore,  come ci ha confermato di persona, avendo ricevuto la convocazione, aveva già provveduto nei giorni scorsi a far rimuovere l'annuncio.
“E' stato un problema tecnico” ha sostenuto...
E' chiaro che la verità fosse un'altra. L'importante è che quell'annuncio ora non sia più on line.

Un piccolo ma significativo) risultato nella lotta contro gli abusi di professione e lo sfruttamento dei giornalisti.


Domenico Guarino  

giovedì 31 ottobre 2013

BOLLINO BLU (O WHITE LIST): perché prefetture sì e OdG (AST) no?

Leggiamo dall'ANSA (il testo in calce) che le prefetture hanno istituito un elenco di imprese 'non a rischio mafia';  una sorta di 'certificato di qualità' a disposizione di chi vuole investire nella legalità. Un'opera meritoria che dà spessore e promuove quei comportamenti virtuosi d'impresa, segnalando chi li pratica, e, sostanzialmente,  fornendo dei parametri per chi (istituzione pubblica o privato operatore) debba investire.
Credo si tratti di un notevole passo avanti: poi, in un paese ad economia liberal-capitalista come il nostro, il mercato rimane  sovrano;  ma l'indicazione di una 'white list' (che non va in alcun modo ad interferire sulle  scelte individuali e si limita a 'segnalare' determinati comportamenti virtuosi) ci pare il modo migliore per orientare i cittadini.

Come i più accorti ricorderanno la nostra proposta dell'istituzione di un 'bollino blu' per gli editori a partire da quelli 'on line' (la rete è il futuro ma anche il presente della nostra professione) va proprio in questo senso.

In pratica funziona così: 
OdG e Sindacato si preoccupano di fornire una lista di testate 'virtuose' perché rispettano contratti giornalistici e carte deontologiche, non fanno lavorare stagisti (o tirocinanti o abusivi)  al posto di giornalisti, i cui direttori non sono incorsi in sanzioni AST o OdG, etc etc.

Dopodiché  il 'cittadino-lettore/ascoltatore/spettatore' sarà sempre libero di scegliere, ma le ns istituzioni di categoria si saranno assunte  la responsabilità di indicare come stanno realmente le cose. E dunque di fornire un orientamento. 

Un bollino di qualità che, come dicemmo già in sede di programma elettorale, in altri settori (il comparto del food, ad esempio, ma sempre più anche quello della distribuzione tout cour, o del travelling) sta dando ottimi risultati.

La mia richiesta è già stata ufficialmente presentata al consiglio nel luglio scorso. Aspettiamo di discuterla.
Vi farò sapere.
Intanto attendo vostri commenti. Qui o su FB. Come volete!

Domenico Guarino

 ANSA--- Una "White List" per imprenditori non mafiosi in prefettura: le Prefetture istituiscono l'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazioni mafiose. Trasporto di materiali a discarica, smaltimento di rifiuti, estrazione e trasporto di terra, confezionamento e trasporto di calcestruzzo e bitumi, noli a freddo di macchinari, fornitura di ferro lavorato, noli a caldo, autotrasporti per conto terzi e guardiania nei cantieri: questi, spiega la Camera di Commercio di Firenze, i settori a rischio di infiltrazioni mafiose che prevedono la creazione di una "White List", una lista di coloro che, da accertamenti messi in atto dalle singole Prefetture, non hanno rischi di infiltrazioni mafiose. La White List sarà valida dodici mesi e sarà costantemente monitorata e aggiornata in base alle segnalazioni ricevute dalle prefetture. "Il vantaggio per gli operatori che vengono accolti in questa 'lista dei buoni', oltre al risvolto etico indubbio - si spiega ancora - comporta anche la semplificazione delle procedure antimafia previste dalla legge".

lunedì 30 settembre 2013

IL SINDACATO E' MORTO

IL SINDACATO E’ MORTO. A CONTRORADIO


Il sindacato è morto a Controradio perché  non è riuscito  a vincere una vertenza   di modeste dimensioni,che poteva essere tranquillamente portata ad un esito positivo, se solo avesse voluto concretamente

perché ha accettato di fatto il principio che dei contratti a termine non sono l’anticamera della stabilizzazione ma del  precariato

perché ha avallato il fatto che che il lavoro giornalistico venga svolto da stagisti

perché ha lasciato sul campo l’unica fiduciaria di redazione eletta nelle radio della Toscana –una delle poche in Italia- non essendo stato in grado di difenderla al tavolo delle  trattative

perché la lavoratrice cui non è stato rinnovato il contratto ricopriva il delicato ruolo di RLS (responsabile sicurezza per i lavoratori)

perché a trarre vantaggio dalla vertenza sono stati i lavoratori che non hanno scioperato o che sono addirittura andati in onda al posto dei redattori in sciopero

perché l’esito della vertenza sancisce che chi si impegna nel tutelare i propri e gli altrui diritti ha tutto da perdere mentre chi pensa ai propri interessi ed al proprio tornaconto può aspirare a  gratificazioni economiche e professionali

perché non ha voluto o saputo prendere in esame le questioni relative all’abuso della professione giornalistica, cosa che diventa 'criminale'  nel momento in cui permette l’allontanamento di giornalisti con regole contratto

Il sindacato è morto, ma noi ci impegneremo per farlo rinascere, diverso,
Domenico Guarino